Ritorno al passato

L’attentato terroristico di Tel Aviv potrebbe mandare all’aria ogni speranza di trattiva, rovesciando i diversi tavoli ai quali sono seduti i protagonisti.

 

 

Al Cairo questa mattina erano tornati a riunirsi il capo di Hamas, quello della Jihad islamica e il ministro degli esteri egiziano. Ma Israele non si fida della nuova amministrazione egiziana, per questo ieri aveva rimandato una tregua che sembrava già decisa. Netanyahu vuole che Hamas smetta di lanciare missili in cambio dello stop ai raid israeliani per poi prendere in esame, dopo un periodo di prova di tre mesi, le istanze palestinesi quali la fine dell’assedio su Gaza. Queste erano le richieste prima della bomba sul bus a Tel Aviv. Adesso è verosimile che cambi tutto. Mentre l’Iran per la prima volta ammette di appoggiare militarmente Gaza, il segretario di stato americano Hillary Clinton incontra nuovamente a Gerusalemme il premier Netanyahu. Arrivata nella regione ieri sera, la Clinton aveva già avuto colloqui con il governo israeliano, prima di andare questa mattina a Ramallah per ribadire al presidente dell’Autorità Palestinese, Abu Mazen, che gli Stati Uniti si oppongono alla richiesta del riconoscimento della Palestina come stato non membro dell’ Onu. Con Ban Ki Moon Hillary Clinton volerà nel pomeriggio al Cairo, per incontrare il presidente Morsi. Un pressing forse inutile, dopo l’attentato di stamane.

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