Il sorriso del Male

Vestito di nero, ha ascoltato il verdetto con un sorriso beffardo sulle labbra dopo aver fatto il saluto di estrema destra con il pugno chiuso appena entrato in aula. Il tribunale di Oslo ha preso all’unanimita’ la decisione: Anders Behring Breivik e’ sano di mente, e’ colpevole di terrorismo e strage premeditata e deve scontare 21 anni di carcere. Il killer norvegese sapeva quel che faceva il 22 luglio di un anno fa, quando ha piazzato una bomba nella zona dei ministeri di Olso uccidendo 8 persone e poi, poco dopo, ha massacrato 69 ragazzi sull’isola di Utoya inseguendoli e sparandogli a bruciapelo. E’ stato condannato al massimo della pena prevista dalla legge norvegese anche se la detenzione potra’ essere prolungata se sara’ ritenuto socialmente pericoloso.
Paradossalmente, la sentenza soddisfa sia i parenti delle vittime che il carnefice. Gli uni hanno sempre pensato che Breivik meritasse il carcere e non l’ospedale psichiatrico. Lui voleva che gli fosse riconosciuta la motivazione politica della strage al punto da decidere di non far ricorso in appello. L’autore del peggior massacro di civili inermi mai accaduto in Norvegia nei tempi moderni,  non si e’ mai pentito del suo gesto che ha sempre definito “atroce ma necessario per salvare il paese dal marxismo culturale e dal multiculturalismo” che, diceva, si annidavano in quei ragazzi riuniti a Utoya nel campus estivo dei laburisti.  I 5 giudici del tribunale hanno ascoltato per un anno le sue motivazioni, valutando anche le due perizie psichiatriche contrapposte, una che lo definiva schizofrenico paranoide, l’altra sano di mente. Poi hannno deciso: Breivik è consapevole delle sue azioni. Non c’è follia in lui, anche se forse sarebbe stato più consolante certificarlo pazzo. Breivik è solo cattivo, un killer spietato che probabilmente non tornerà mai più a vivere tra gli uomini.