Manaf Tlas, generale siriano delle Guardie Repubblicane, corpo d’elite dell’esercito, era uno degli uomini piu’ vicini ad Assad. Un’amicizia che risale alla gioventù. Il padre di Manaf, Mustafa, è stato uno dei piu’ stretti consiglieri del padre di Assad, nonche’ ministro della difesa siriano dal 1970 al 2004. Per questo la notizia della diserzione di Manaf Tlas, con la fuga prima in Turchia poi in Francia i primi giorni di luglio, fece grande scalpore. Anche il Pentagono confermo’ che si trattava di un colpo significativo al regime. Per questo oggi la sua prima apparizione pubblica alla tv Al Arabya assume un’importanza particolare. “Vi parlo come membro disertore dell’esercito siriano, che rifiuta la violenza criminale. Ufficiali d’onore dell’esercito siriano non accettano gli atti criminali in siria. Permettetemi di servire la Siria dopo l’era Assad, senza vendette”, dice Atlas che sembra con le sue parole candidarsi al ruolo di nuovo uomo forte del paese e invitare altri militari alla diserzione. Nonostante Assad abbia rinforzato la catena di comando dell’intelligence e delle forze armate, la sensazione di isolamento aumenta. Sul terreno ribelli e lealisti mantengono le loro posizioni. Neppure i bombardamenti dal cielo riescono a piegare la resistenza, il governo ha dovuto inviare rinforzi ad Aleppo. La comunita’ internazionale,invece, discute sulle sanzioni. La Russia condanna le ultime inflitte a Damasco dall’unione europea -embargo sulle armi e blocco aereo e navale- mentre anche l’ambasciatore siriano negli Emirati Arabi ha deciso di disertare.
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