Icone: Jacques Chancel. #Radiostar #Chancel

Le sue trasmissioni Radioscopie su France Inter e Le Grand Échiquier su Antenne 2 resteranno per sempre il simbolo della radio e della televisione popolare di qualità. Innamorato dell’arte e degli artisti, appassionato di sport, lettore e scrittore esigente, Jacques Chancel emanava in tutte le circostanze un buon umore contagioso.
E’ morto nella sua casa parigina a 86 anni e fino all’ultimo ha mantenuto una curiosità insaziabile e una capacità di ascoltare gli altri fuori dal comune. E’ rimasto sempre giovane di spirito ma con la sensazione di essere diventato vecchio troppo presto. A soli 17 anni aveva falsificato il passaporto per apparire maggiorenne e partire come inviato di guerra in Indocina. Nel sud est asiatico si ferma per 8 anni, finisce i suoi studi a Saigon e a Pechino.
Quando Joseph Crampes (questo era il suo vero nome) torna in Francia ha un bagaglio notevole di esperienza per la sua giovane età. E quando comincia l’avventura in radio nell’ottobre del 1968, creando la trasmissione Radioscopie, è un giornalista come tanti. Va in onda dal lunedì al venerdì, dalle 17 alle 18. Ospita prima una serie di sconosciuti ma via via che diventa sempre più seguito e popolare accoglie migliaia di personalità dell’arte e della politica. I vip fanno a gara per farsi intervistare da lui: politici, attori, scrittori, giornalisti. In 20 anni e 6826 emissioni su France Inter, Chancel diventa il giornalista più celebre della radio e poi anche della tv (accanto a Marcel Jullian ha partecipato alla realizzazione di Antenne 2 nel 1975). Nel 1989 ha detto addio a Radioscopie ed è diventato direttore di France 3. Con Jacques Chancel scompare una delle memorie dell’audiovisivo e della cultura cosiddetta “popolare”. Con tutti i media disponibili, radio, televisione e libri ( è autore di quaranta libri), Jacques Chancel ha sempre voluto trasmettere i risultati dei suoi incontri con personalità di ogni tipo. “La mia fortuna, ha detto, è stata quella di avere un buon rapporto con l’altro. Mi sembra più importante che avere un buon rapporto con se stessi.”

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Comments

  1. Elisabetta F says:

    la sua vita e’ concreta testimonianza che il confronto con l’altro, arricchisce ed aumenta il proprio bagaglio di esperienza, cultura,modernità .
    Per Domi, auguri per ogni bene e di ogni bene.

    Piace a 1 persona

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