Amava sostare nel punto più vicino all’invisibilità e strapparle un sorriso era un’impresa. Nessuna predisposizione a socializzare, scarpe sempre senza tacco, una ferrea opposizione per gli sport, le uniche medaglie d’oro vinte nelle olimpiadi regionali della matematica . Angela Kasner ( Merkel è il cognome del primo marito) ha una mente da scienziato, una laurea in fisica e un dottorato in chimica quantistica. Nessuno avrebbe mai potuto immaginare che la figlia del pastore protestante Horst (tedesco occidentale che scelse di vivere all’est come missione) avrebbe catalizzato tanti consensi 50 anni dopo e che sarebbe diventata il primo Cancelliere donna della Germania. Chiamata affettuosamente “Mutty”, Mamma, ma anche “Merkiavelli” e “vedova nera” per la sua abilità a muoversi senza farsi notare per poi sferrare il colpo “mortale” , è semplicemente Angie per i supporter. Quando si presentò per la prima volta come candidata alla Cancelleria nel 2005 la domanda più diffusa era: “Sarà capace di farlo?” Nessuno, da allora, lo ha più messo in dubbio.
Caparbia, ambiziosa, ostinata, guida da 8 anni la Nazione più ricca d’Europa. Le sue politiche influenzano la vita di milioni di cittadini dell’ eurozona e domenica prossima punta a ottenere un terzo mandato. I sondaggi dicono che può farcela. Il 63% dei tedeschi la rivorrebbe, il suo rivale più prossimo, il grigio socialdemocratico Peer Steinbruck, si ferma al 29%. Ma il sistema elettorale tedesco è stato costruito sulle macerie della dittatura per evitare concentrazioni di potere e costringe la Merkel a combattere fino all’ultimo minuto. Per una volta Angie punta tutto sulla sua personalità. Non può più cercare di essere invisibile, come quando era ragazza. Ha imparato ad esporsi, a conquistare, a sorridere, nonostante abbia dovuto lavorare molto per riuscirci. Questa donna, spesso paragonata (a torto) a Margaret Thatcher, personifica la Germania. Incarna perfettamente l’impulso contraddittorio di essere una potenza mondiale con un bassissimo profilo, un grande Paese che preferisce comportarsi da piccolo.
(credit Time, Jay Newton-Small)
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