DAMMI UNA VITA, SE NO TI CANCELLO!

C’è chi viene espulso in streaming, chi va dallo psicologo perché viene defollowato  e non capisce quale twitt abbia scatenato l’abbandono e chi ha litigato con l’amico/a storico perché accusato di  cheating . C’è chi “pesa” le persone in base al numero dei loro followers (senza sapere che si comprano) . C’è chi al ristorante vaga come un drogato in crisi di astinenza cercando qualcuno che gli presti un cavo ricarica tablet per controllare gli ultimi Twitt . Ci sono coppie che per colpa di Ruzzle che si apre da Facebook e di Twitter che puoi aprire anche sullo smartphone del fidanzato sono “scoppiate” perché si sono dimenticate di delogarsi.  C’è la macchina che al semaforo verde resta piantata perché il simpatico guidatore è  impegnato nel leggere le in-box di qualche social, c’è chi di notte si sogna parole e combinazioni di un puzzle game e chi comincia a vedere pezzi del gioco ovunque anche lontano dal monitor.  A proposito di puzzle games.. Ora c’è Candy Crush, stabilmente in testa alle classifiche delle applicazioni più scaricate. Apparentemente ci porta in un mondo pieno di dolci dove si devono allineare caramelle colorate per inserirle in terne o quaterne. Sembra un innocuo giochino per bambine… e invece è il demonio! Quando vi cattura siete finiti. Non farete altro, vendereste vostra madre per passare i vari livelli. Al mio amico Nicola  gli è arrivato un minaccioso messaggio  “dammi una vita se no ti cancello”  . Lui imperturbabile ha continuato con maestria a spostare  caramelle aspettando “sacchettini” e quella a righe che, come dice lui,  scatena il big bang e… “meraviglia”!

P.S. se non avete capito nulla di quello che ho scritto, siete davvero sani. Vi invidio.