Ci sono scoperte che cambiano la vita dell’umanità e la “Particella di Dio” potrebbe essere una di queste. Era da mezzo secolo che i fisici di tutto il mondo cercavano il Bosone di Higgs . Per questo, quando il Cern di Ginevra ha annunciato di averlo trovato nel luglio 2012, nel mondo della fisica si è subito diffusa la sensazione di essere a un punto di svolta.
Si è scritto molto del Bosone, ma nessuno di noi profani ha capito ancora a cosa serva. Gli usi pratici sono imprevedibili, spiega sul Corriere della Sera Rolf-Dieter Heuer direttore generale del Cern . “Quello che rende questa particella così speciale è il fatto che è la prova regina dell’esistenza del meccanismo che dà origine alla massa di tutte le particelle elementari, un meccanismo che si è messo all’opera un centesimo di miliardesimo di secondo dopo il Big Bang e che ha reso possibile la formazione dell’universo e in ultima istanza di noi che lo osserviamo”.
Dunque il Bosone potrebbe aiutarci a capire tutto o quasi di come funziona il nostro Universo. La scoperta del Cern (laboratorio in buona parte italiano dove è stato messo a punto il Web, il protocollo che ha lanciato internet a livello planetario) non è un punto di arrivo, ma una linea di partenza. “Il Bosone è stato acchiappato per la coda, ma bisogna ancora scoprire che animale è” (cit. Bertolucci, direttore generale del Cern).
(grazie anche a Piero Angela e a SuperQuark)
L’ha ribloggato su Ernesto Giuseppe Ammerata.
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