Si chiama Alessandro Spadotto, 29 anni, il carabiniere addetto alla sicurezza dell’ambasciata italiana in Yemen rapito ieri a Sanaa’. Friulano, in forza al 13/o battaglione di Gorizia e caposcorta dell’ambasciatore a Sanaa’, Spadotto e’ stato sequestrato mentre in abiti civili stava rientrando in ufficio.E’ riuscito a inviare un sms all’ambasciata: “i sequestratori vogliono parlare con il governo italiano”. La Farnesina mantiene il riserbo, ma l’ipotesi piu’ accreditata e’ quella della criminalita’ locale, pista su cui puntano anche le autorita’ yemenite che assicurano che faranno di tutto per liberarlo.
Il timore pero’ e’ che l’ostaggio possa essere venduto a terroristi affiliati ad Al Qaeda, molto attivi nel paese. I sequestri in Yemen sono frequenti, quasi una componente fondamentale del complesso scenario di scontri tribali in uno stato che e’ anche uno dei fronti vitali della lotta al terrorismo. La cellula qaedista raccoglie sauditi, yemeniti, somali e anche volontari occidentali. La presenza dei campi di addestramento di Al Qaeda ha fatto si’ che il governo ottenesse l’aiuto delle forze speciali americane e dei droni della Cia. Inoltre la difficile transizione avviata con l’uscita di scena del presidente Saleh non ha placato la rivalita’ tra tribu’ che continuano a farsi la guerra. La cattura del carabiniere ha coinciso con una delle tante azioni di un clan, che ieri ha assaltato il ministero dell’interno. In questo scenario complesso, si muovono decine di agenti segreti: americani, inglesi e sauditi, una rete di 007 che ha sventato per due volte attacchi contro jet americani. E che ora, forse, puo’ aiutare ad individuare i rapitori di Spadotto.
(Grazie alle preziose informazioni di Guido Olimpio!)
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